Si tratta di uno dei mercati del futuro: stiamo parlando della Nigeria. A fare focus su questo Paese e sulle sue potenzialità è stato un seminario durante Buy Tuscany. Si tratta di un futuro non troppo lontano, se è vero che nel 2030 e nel 2050 secondo l'Onu la Nigeria figurerà rispettivamente al quinto posto e al terzo nel ranking della popolazione mondiale. Di lingua inglese ha una popolazione giovane: il 65% è sotto i 50 anni. Annualmente sono 6,9 milioni i nigeriani che viaggiano per motivi leisure; 1,8 mln coloro che scelgono l'Europa come destinazione del proprio viaggio.
Ma qual è l'identikit di questo tipo di turista? E' molto interessato all'Italia e alle grandi città europee, ama lo shopping. Si reca anche a Dubai, grazie alla semplicità nelle procedure per i visti e negli Usa, dove non esiste barriera linguistica. Si tratta dunque di un mercato ancora vergine, che ricorda il cinese degli inizi. Anche per le difficoltà nell'ottenimento dei visti e i dati disponibili in questo senso parlano chiaro: nel 2017 su 8.700 visti Schengen richiesti, solo 3.960 sono stati effettivamente rilasciati.
Tuttavia l'Italia rimane una delle destinazioni predilette dai nigeriani: in particolare il Belpaese richiama i gruppi familiari tra agosto e settembre. Diversamente da quanto verrebbe spontaneo pensare, Natale e Capodanno non sono un periodo in cui i nigeriani prenotano, ma usualmente seguono il calendario scolastico per i propri spostamenti. Il nigeriano ha un'alta capacità di spesa e, last but not least, il turismo in Nigeria è rappresentato dalle agenzie: sono clienti che si affidano a un punto vendita, anche se utilizzano gli strumenti informatici. Il viaggio è insomma parte della cultura del nigeriano, che si sposta fin da bambino.
"In un mercato turistico sempre più competitivo - ha commentato Toscana Promozione Turistica - è fondamentale essere tra i primi a lavorare su certe mete. E se il Sudafrica è una realtà che da tempo è emersa a livello economico, e sulla quale puntare per l'immediato futuro, la Nigeria è una scommessa di più lungo periodo: una delle economie più dinamiche del continente africano che, dopo quello asiatico, rappresenta un bacino di utenza che una regione come la Toscana non potrà trascurare in futuro".
Nicoletta Somma