La compagnia chiude le sedi di Napoli e Cagliari. In forse le rotte per la Sardegna nel 2020
Tirrenia-Cin rischia «la prospettiva di 1.000 esuberi tra il personale marittimo dal 2020 e della chiusura delle sedi di Napoli e Cagliari con trasferimento coatto di tutto il personale nelle sedi di Portoferraio, Livorno e Milano». Lo denunciano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti a seguito dell’incontro con Tirrenia-Cin, che collega questa decisione alla scadenza della convenzione ministeriale per la continuità territoriale. Prospettiva «inverosimile e, qualora confermata, non esiteremmo a respingerla», aggiungono i sindacati che hanno già proclamato lo stato di agitazione.
Cin-Tirrenia, controllata dall’armatore Moby riconducibile a Vincenzo Onorato, opera in regime di continuità territoriale con le maggiori isole italiane assicurando il collegamento grazie ad una convenzione dello Stato che vale 75 milioni. Peccato sia in scadenza a luglio 2020 e non è chiara quale sarà la decisione del governo. Tra le ipotesi la proroga o il rinnovo della convenzione. O ancora la messa a gara come pretende la Commissione Ue.